Ho ripreso questo articolo dalla tesi che ho presentato al mio Esame di Stato (11/07/2011, Liceo Classico G. Pantaleo). Il film “Avatar” di James Cameron rimane, a mio modesto avviso, uno dei pochi film degli ultimi decenni che riesce ad inglobare un tema così attuale e di difficile rappresentazione: il rapporto Uomo-Natura. La stesura della mia tesi è volta a confutare l’errata interpretazione del messaggio tratto dal capolavoro cinematografico Cameroniano, che si è diffusa a causa dell’incapacità della società odierna di coglierne il significato più profondo che il regista vuol far trapelare.
La parola “AVATAR” è un sostantivo maschile della lingua Sanscrita (Avatàra), con cui si indica l’apparizione o la discesa sulla Terra della divinità avente il compito di ristabilire il “Dharma”, ovvero l’ordine cosmico. Il termine, infatti, deriva dal verbo “AVATR”, con il significato di “discendere in…”, “incarnarsi”. La nozione religiosa di “avatàra” compare per la prima volta in India, tra il III ed il II secolo a.C. I sostenitori di tale ideologia religiosa credono che il Dio si incarni ogni qualvolta avvenga un declino dell’etica e della giustizia, unitamente all’insorgere delle forze demoniache che operano in senso opposto. Gli Avatar, in questa era epica Induista, sono considerati intermediari tra l’Essere Supremo ed il Comune Mortale. Continua a leggere ““AVATAR”: UNCODED MESSAGE”